VIVAI RUSSO

ULIVI

I Vivai Russo si occupano di ulivi, trattando diverse tipologie di olive, che sono di seguito riportate.

ASCOLANA

Disponibile

Cultivar originaria della provincia di Ascoli Piceno, occasionalmente coltivata in tutte le Marche. Pianta mediamente vigorosa a portamento assurgente, chioma molto densa. Foglie ellittiche, regolari e di colore verde intenso di medie dimensioni. Frutto di eccezionali dimensioni (8-10 g), forma ellissoidale, leggermente asimmetrico con apice arrotondato o appena conico, destinato alla mensa. Resistenza elevata a freddo, cicloconio (o occhio di pavone) e rogna. Sensibile alla mosca. Cultivar autosterile, buoni impollinatori sono Rosciola, Pendolino e Santa Caterina. Maturazione precoce. Produttività elevata e costante. La resa al frantoio è discreta (16-18%). La polpa è tenera e si presenta di colore bianco latteo, rappresenta circa il 86-87% del frutto.

BELLA DI SPAGNA

Disponibile

Varietà diffusa soprattutto in alcuni areali olivicoli della Puglia; è sporadicamente coltivata nell’ Italia centrale. Le piante di Bella di Spagna sono piuttosto vigorose con chioma folta e rami fruttiferi penduli, ancor più sotto il peso dei frutti (in media dai 10 ai 12 grammi). Autosterile, per produrre necessita di impollinazione incrociata; buoni impollinatori si sono dimostrati il Pendolino, il Maurino e la Nocellara Etnea. La produttività è buona ma suscettibile di alternanza. I frutti, di grosse dimensioni, prima di invaiare sono di colore verde chiaro, a maturazione prendono una colorazione violacea scura. La polpa è consistente con un contenuto in olio medio. Le drupe della Bella di Spagna ben si prestano per la preparazione di olive verdi di tipo spagnolo. Varietà decisamente rustica, resiste bene alle principali avversità climatiche; dimostra inoltre un’elevata tolleranza alla rogna.

BIANCOLILLA

Disponibile

La Biancolilla, il cui nome deriva dalla colorazione che assumono le drupe a maturazione (bianco e lilla), è diffusa nell’area centro-occidentale dell’ isola, in particolare nelle province di Palermo ed Agrigento, in minore misura è presente nella provincia di trapani, da menzionare è invece la sua diffusione sul territorio dell’isola di Pantelleria, dove e’ l’unica cultivar diffusa e dove le condizioni sia pedoclimatiche sia delle tecniche colturali determinano una diversa risposta vegeto-produttiva rispetto a quello che la stessa cultivar presenta sul resto del territorio siciliano.

Ha una buona capacità di sfruttare terreni aridi, pietrosi e soprattutto con scarso franco di coltivazione, abbastanza resistente al freddo, è ottima per la sua precoce entrata in produzione, fa registrare basse rese dell’ordine del 15% e presenta un’elevata predisposizione all’ alternanza di produzione.

Cultiva chiamata pure: Pallummara, Cuscinetto, Jancollilla

BRANDOFINO

Disponibile

È una cultivar diffusa prevalentemente fra le province di Messina e Catania, soprattutto a Roccella Valdemone, S. Domenica di Vittoria, Gaggi e Taormina, mentre nella provincia di Catania è diffusa nei comuni di Linguaglossa, Randazzo e Piedimonte. Suoi sinonimi sono: “Nostrale”, “Randazzisa” e “Mantonica”. La pianta è di grande sviluppo, ha portamento vigoroso ed assurgente, la foglia ha forma breve e stretta con apice spostato rispetto all’asse della nervatura principale, la pagina superiore è glabra di colore verde lucente.

La drupa è di forma cilindrica o allungata, di pezzatura grossa con lenticelle che si evidenziano sia in pre-maturazione che a maturazione, il colore della drupa a maturità è violaceo non uniforme, mentre l’endocarpo è di forma ellittica e rugoso. La cultivar è molto produttiva ma alternante e si adatta a condizioni pedologiche e climatiche differenti, infatti, prospera e vive sia in pianura sia in collina ed è a maturazione precoce. L’ olio è di buona qualità ed è facilmente estraibile, con una resa del 18%, mentre la resa in polpa e del 85-90%, l’olio è fine di sapore, mediamente fruttato che ricorda le olive appena raccolte, di colore giallo naturale, con bassa acidità. Essa è una cultivar suscettibile alla mosca ed alla tignola delle olive.

CAROLEA

Disponibile

Viene coltivata fino ai 800 m s.l.m. Caratterizzata da portamento assurgente e allargato; chioma a forma di piramide rovesciata e mediamente folta con rami fruttiferi sottili ed eretti. Come impollinatore si utilizzano la Nocellara messinese, Pidicuddara, Itrana, Cassanese e Picholine. Si è dimostrata varietà adatta alla raccolta meccanica. Fioritura precoce e abbondante, mentre la maturazione delle drupe è scalare ed un po’ tardiva; di solito la raccolta cade a novembre. Frutti di pezzatura grossa (4-8 g), utilizzabile sia come oliva da tavola, sia per la trasformazione in olio. La polpa del frutto è soda e ben attaccata al nocciolo. Ha produttività alta e costante; la resa in olio è del 20-25% e il prodotto è di ottima qualità: giallo con riflessi verdi mediamente fruttato con sentori di mela, mandorla, carciofo e sfumature d’amaro, di piccante ed erbacee, e a bassa acidità.

CERASUOLA

Disponibile

La cultivar Cerasuola è principalmente diffusa nel versante nord-occidentale della Sicilia, nelle zone contigue delle province di Palermo e Trapani mentre ha una ristretta diffusione nell’ area sud-occidentale limitatamente all’ area di Sciacca in provincia di Agrigento. Si tratta di una cultivar androsterile, si coltiva esclusivamente per l’estrazione di olio, ha delle rese in olio molto elevate, superiori in molti casi al 20%, la maturazione avviene in media epoca ed è sufficientemente compatta, presenta una buona plasticità di adattamento, anche in terreni poveri e con limitate risorse idriche, è molto sensibile alla rogna.

Cultivar chiamata pure: Palermitana, Purritura, Ugghiarrola, Grappusa, Zammusa.

CIPRESSINO

Disponibile

Ha iniziato a diffondersi negli anni sessanta del Novecento nella zona di Pietrafitta di Palagiano, in Puglia, da cui gli viene un altro nome: Olivo di Pietrafitta. Oggi è utilizzata più per i suoi frutti che per la sua funzione di frangivento ed è coltivato ad esempio in Sardegna. La pianta ha chioma fitta e densa dal tipico portamento assurgente; ciò, oltre alla crescita piuttosto veloce, la rende adatta a sesti d’impianto stretti, a forme di allevamento particolari come il siepone ed alla raccolta meccanica. Resiste bene ai venti salmastri. L’infiorescenza è media sia in lunghezza che per numero di mignole; tuttavia è molto alto l’aborto ovarico: 50-60%. L’oliva ha una maturazione scalare (novembre-dicembre) ed è predisposta agli attacchi della mosca olearia. Viene ben impollinata da Moraiolo, Maurino, Frantoio, Leccino. Produttività abbastanza buona e costante; resa in olio 15-17%. L’olio, giallo oro con riflessi verde chiaro, ha un gusto fruttato ma sapido e un po’ piccante.

CORATINA

Disponibile

Albero di medie dimensioni e vigoria che ben si adatta a vari suoli (pure calcarei e sassosi), anche in virtu’ di una buona capacità rizogena; tuttavia l’ambiente ottimale di coltivazione è collina fertile e irrigua. Ha chioma espansa. Essendo discretamente resistente a tutte le malattie in genere [anche al Verticillium (Dahliae)], si adatta bene anche alla coltivazione biologica. Le mignole si sviluppano tipicamente a grappoli; l’aborto ovarico è contenuto (10-15%). I rami fruttiferi sono corti ed esili. Entra precocemente in produzione; la produttività è buona ma talvolta alternante; periodo di raccolta: tardiva (da novembre a gennaio). Resa in olio elevata: 20-25% L’olio proveniente dalla molitura di questa oliva solitamente è ricco di polifenoli, con valori bassi di perossidi e infimi di acidità (< 0.2%); è un olio giallo-verde dal sapore molto intenso e fruttato, leggermente amaro per l’alta concentrazione di oleuropeina e tipicamente piccante per l’alta concentrazione di polifenoli.

FRANTOIO

Disponibile

Albero di media taglia e vigoria con chioma allargata e mediamente fitta. I rami principali sono nodosi, mentre quelli fruttiferi sottili e lunghi con cima risalente. Si adatta abbastanza bene a vari terreni. Buoni impollinatori sono Americano, Mignolo, Morchiaio, Moraiolo, Rosciola, Leccino, Maurino e Pendolino. L’infiorescenza è abbastanza lunga, con fiori abbastanza numerosi di medie dimensioni. Aborto dell’ovario: < del 10%. La fruttificazione è alta e costante; l’invaiatura è tardiva e graduale, mentre la maturazione scalare e tardiva. La resistenza al distacco è media. Il periodo ideale di raccolta è intorno a metà novembre. I frutti non sono adatti per l’uso da mensa. Entra in produzione precocemente e la produttività si presenta elevata e costante. Buona la resa in olio (20-22%). Questo, verde scuro con riflessi dorati, è di ottima qualità: fine, aromatico, sapido e fruttato, con sfumature di piccante e amaro. Alcuni vi ravvisano vari sentori tra cui: erba fresca, mela acerba, carciofo, maggiorana, rosmarino, lattuga, sedano e mandorla.

GIARRAFFA

Disponibile

Cultivar che ha mostrato notevoli esigenze per le condizioni agronomiche. La rizogenesi è buona. Entra in produzione precocemente. La fioritura è precoce e scalare. I fiori presentano un’elevata percentuale di ovari abortiti. Parzialmente autoincompatibile si avvantaggia di impollinatori quali la Tonda Iblea, la Nocellara Etnea, la Nocellara del Belice, la Passulunara e la Ascolana Tenera. La produttività è bassa e alternante. I frutti, che maturano precocemente, sono apprezzati sia per la preparazione in verde sia in nero. Il contenuto in olio è medio, e il distacco della polpa dal nocciolo agevole. Il rapporto polpa/nocciolo corrisponde a 5,6. Pianta sensibile all’ occhio di pavone, alla rogna e alle condizioni di limitata disponibilità idrica nel terreno. Risulta molto resistente al mal del piombo.

GROSSA DI SPAGNA

Disponibile

Albero di media vigoria con portamento pendulo. Il frutto è grosso, di color verde quando vene raccolto, la produttività è elevata. Varietà autocompatibile, sensibile al freddo e all’occhio di pavone, resistente alla mosca.
Cultivar utilizzato principalmente per la mensa.

LECCINO

Disponibile

La sua grande resistenza alle avversità principali e la capacità d’adattamento a più terreni, insieme alla buona qualità dell’olio, sono i connotati principali che hanno determinato il suo gran successo e apprezzamento; tuttavia è stata riscontrata una certa sensibilità alla fumaggine. Pianta di taglia medio grande, la chioma è espansa fitta, mentre i rami hanno cime risalenti. Le sono buoni impollinatori Maremmano, Morchiaio, Piangente, Pendolino, Trillo, Maurino e Frantoio. L’infiorescenza è piuttosto corta e con fiori in media numerosi e grandi. Aborto dell’ovario è inferiore al 10%. L’invaiatura è contemporanea e precoce; la maturazione precoce. Le drupe, che spesso si presentano in grappolini di 3-5, hanno bassa resistenza al distacco. La produttività è piuttosto costante. Resa in olio media: 18-21%. L’ olio, giallo dorato con riflessi verdi, è di ottima qualità ma, per alcuni, senza particolari picchi aromatici; dal sapore fresco, poco fruttato, leggermente amaro e piccante; alcuni vi scorgono note di erbe aromatiche (basilico, menta), cicoria, lattuga, carciofo e mandorla.

MORESCA

Disponibile

Cultivar siciliana diffusa nelle province di Siracusa, Catania, Enna, Caltanissetta e Agrigento. La pianta e’ piuttosto vigorosa e ha portamento espanso con rametti fruttiferi penduli. La foglia, di forma ellittica, e’ grande e larga, con lamina asimmetrica, di colore grigio-verde opaco nella pagina superiore. Le drupe sono di forma ovoidale, asimmetriche, con apice leggermente umbonato e di pezzatura medio-grande (4-5 g). La produttivita’ e’ elevata e mediamente costante. La resa in olio e’ media (16-19%) perche’ a polpa molle e molto acquosa (86%), con alto residuo morchioso. Si adatta bene alle zone di media collina, dove produce quasi annualmente con un anno di carica ed il seguente di media carica. In alta collina ed in bassa montagna si mostra molto soggetta agli attacchi di rogna ed un po’ meno al cicloconio. E’ inoltre facile preda del Dacus oleae. E’ varieta’ autosterile, ma viene fecondata da numerose varieta’: “Ogliarola Messinese”, “Zaituna”, “Nocellara Etnea”,”Tonda Iblea” e “Biancolilla”.

NOCELLARA DEL BELICE

Disponibile

Nella provincia di Trapani, in particolare a Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna, tra le cultivar da mensa predomina la varieta’ Nocellara del Belice, la cui produzione nel 1999 ha rappresentato il 72% circa di quella regionale complessiva per le olive da mensa. A riprova di questi dati che dimostrano la vocazionalita’ olivicola di detta zona, e in particolare per le olive da mensa, e’ stato istituito a livello comunitario il marchio Dop Nocellara del Belice (Reg. Ce n 134/98 del 21.01.98), inoltre la Nocellara del Belice e’ l’unica, attualmente, tra le varieta’ siciliane da mensa ad aver gia’ ottenuto il sopra citato riconoscimento comunitario. Sebbene utilizzata soprattutto per mensa la Nocellara del Belice e’ una cultivar a duplice attitudine, in particolare nelle aree in cui e’ maggiormente diffusa la destinazione e’ come oliva da mensa, secondo il metodo di trasformazione denominato alla castelvetranese, mentre nelle altre zone e’ prevalentemente coltivata come cultivar da olio. Presenta una spiccata scolarita’ di maturazione, tardiva epoca di maturazione, buona e’ la produttivita’ delle piante, presenta una media predisposizione all’ alternanza e richiede delle condizioni pedoclimatiche modeste, ma sicuramente e’ piu’ esigente della Biancolilla, la resa in olio e’ mediamente del 18%.
Cultivar nominata anche: Nebbia, Mazzara, Oliva Tumma, Nuciddara

NOCELLARA ETNEA

Disponibile

E’ una cultivar diffusa soprattutto nella provincia di Catania, in prevalenza nel comune di Paterno’, ma e’ presente anche nelle province di Messina, Siracusa ed Enna, dove tende a diffondersi. Suoi sinonimi sono : “Nuciddara”, “Paturnisa”, “Ghiandolara”, “Pizzuta”. L’ albero e’ vigoroso con rami a portamento pendulo; le foglie, di forma ellittica lanceolata, sono di dimensioni medie, piuttosto strette e simmetriche, di colore verde grigiastro nella pagina superiore; le drupe sono di forma ellissoidale allungata; l’epicarpo prima della maturazione, e’ di colore verde intenso mentre a maturazione completa e’ nero violaceo; il volume del frutto varia in funzione delle condizioni di umidita’ del terreno, cosicche’ il peso medio oscilla da 4 a 7 g; il nocciolo ha dimensione media, forma allungata e asimmetrica. La cultivar e’ produttiva, soprattutto nei terreni irrigui, ove il frutto raggiunge dimensioni ottimali, essendo di qualita’ eccellente; la resa in polpa si aggira intorno al 90 %, mentre la resa in olio e’ del 18 % circa, e’ di ottima qualita’. La “Nocellara Etnea” e’ particolarmente apprezzata per la produzione di olive verdi in salamoia e perche’ resiste bene alla rogna e alla mosca.

NOCELLARA MESSINESE

Disponibile

Cultivar siciliana diffusa come impollinatrice della carolea. Pianta vigorosa con portamento espanso. Il frutto e’ ovoidale con peso di gr. 6-8. La resa in olio intorno al 18%.

UOVO DI PICCIONE

Disponibile

Cultivar di discreta vigoria, a portamento assurgente e chioma espansa. I rami sono lunghi e flessibili, provvisti di foglie ellittico-lanceolate, di medie dimensioni e di colore verde lucente. Oliva da mensa di eccezionali dimensioni (8,10 g), di forma ellissoidale e leggermente asimmetrica, viene raccolta quando e’ di colore verde lucente. Buona resistenza a freddo, occhio di pavone (cicloconio) e rogna. E’ parzialmente autofertile, con opportuni impollinatori aumenta la produzione; a sua volta e’ ottima impollinatrice per molte cultivar. La maturazione e’ precoce. Produttivita’ medio-alta e costante. La polpa e’ pari all’82% del frutto.